Via Torino


Via Torino è una traversa di Via Nazionale, che conduce da Piazza di San Bernardo a Piazza dell'Esquilino, nel Rione Castro Pretorio.
La nascita di questa strada avvenne nel 1868 quando Monsignor Francesco Saverio De Mérode decise di realizzare il nuovo quartiere sui terreni che aveva comprato nell'area. 
La strada sorge sull'area di Villa Strozzi e della Vigna dei Monaci di San Bernardo, la via nacque in asse con il casino di Villa Strozzi, che era compreso tra questa strada e la futura Via Firenze, inquadrando verso il Colle Quirinale la facciata della Chiesa di Santa Susanna, mentre verso l'Esquilino l'abside della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Via Torino nella mappa del Quartiere de Mérode, 1869

I lavori iniziarono nel 1869 nel tratto adiacente alla nuova Via Nazionale, all'epoca chiamata Via de Mérode, sulla strada furono costruiti i primi due palazzi di Via Nazionale: Palazzo Rossi, verso sinistra e Palazzo Galluppi, sulla destra, terminati nel 1870.

Palazzo Rossi, a sinistra e Palazzo Galluppi, i primi edifici di Via Nazionale su Via Torino

Con la Breccia di Porta Pia, nel 1870, Monsignor de Mérode ripresentò il progetto di costruzione del quartiere che venne approvato nel 1871, i proprietari dei terreni poterono costruire gli edifici progressivamente, i primi lungo la strada furono quelli verso il Viminale.

Via Torino verso la Chiesa di Santa Susanna

Il 30 Novembre 1871 il Consiglio Comunale decretò il nome della strada: Via Torino.
Intanto con l'approvazione della lottizzazione dell'Esquilino, fu deciso di prolungare Via Torino, attraverso i terreni di Villa Peretti Montalto, fino a Piazza dell'Esquilino.

Via Torino nel 1876

Lungo questo nuovo tratto venne costruito un grande edificio di Pio Piacentini ad angolo con Via del Viminale e in fondo la Palazzina Pandolfi, del 1873. L'ultimo brandello di Villa Peretti Montalto, con il Casino Felice, affacciava sulla strada.
Nel 1880 Domenico Costanzi, proprietario dell'Albergo Quirinale realizzò, sui terreni dell'ex Villa Strozzi, tra Via Torino e Via Firenze il Teatro Costanzi oggi Teatro dell'Opera.

Via Torino nel PRG del 1882

Il 1885 i resti di Villa Peretti Montalto vennero lottizzati dalla Principessa Francesca Massimo, al suo posto fu costruito su Via Torino Palazzo Giolitti.









Via Fulda

Via Fulda è una strada del Suburbio Portuense compresa tra Via di Generosa e Via del Tempio di Dia. Il suo nome - dedicato a una città tedesca nota per la sua Abbazia - e la dinamica con cui è stato scelto rappresentano di per sè un fatto particolare e degno di nota.
La strada, infatti, si chiamava originariamente Via della Borgata della Magliana, nome attribuito a tutta l'area intorno alle Catacombe di Generosa fin dagli anni '30. Questa zona si presentava in gran parte come un borgo a sé stante in quella che all'epoca era campagna Romana, finché gradualmente tale area non è stata assorbita dal tessuto urbano.
Tuttavia, il cambio di nome da un toponimo locale a quello di una città tedesca ha una ragione precisa che affonda le radici nella storia della Magliana, nello specifico in quella dei Martiri Portuensi, i Santi Viatrice, Rufo, Simplicio e Faustino. La tradizione vuole che i Santi Simplicio e Faustino, fratelli, vennero torturati e uccisi nel 303 per via della loro fede Cristiana, gettati nel Tevere nei pressi dell'Isola Tiberina e recuperati da Santa Viatrice, che li avrebbe fatti seppellire nelle Catacombe di Generosa, nella campagna Portuense, e intorno alle quali nei secoli successivi si sarebbe formata la Borgata della Magliana. La stessa Santa Viatrice è stata inoltre sepolta alla sua morte, avvenuta un anno dopo quella dei Santi Simplicio e Faustino, presso dette catacombe, e successivamente vi sarebbe stato sepolto San Rufo, del quale si hanno poche notizie. I corpi di questi Santi vennero spostati nel 683 presso la Basilica di Santa Bibiana per tenerli al sicuro dalle scorribande di popoli stranieri che più volte attaccarono le coste laziali dilagando nell'Agro Portuense, e nei secoli varie reliquie dei Santi Simplicio e Faustino vennero inviate in diverse località: dalla Chiesa di San Nicola in Carcere a Roma fino a San Lorenzo de l'Escorial a Madrid, fino alla città tedesca di Fulda. Proprio quest'ultimo fatto e il culto che lì si è creato intorno ai Martiri Portuensi ha contribuito a creare un legame speciale tra la zona della Magliana e la città dell'Assia.
 
Rerum mappa Via Fulda

 
Nel 1982, infatti, su iniziativa del Comitato Catacombe di Generosa che riunisce gli abitanti del quartiere, venne sugellato un simbolico gemellaggio tra la Magliana e la città di Fulda. Lo stesso comitato, in seguito al gemellaggio, fece al Comune di Roma una formale richiesta di cambiare il nome di Via della Borgata della Magliana in Via Fulda. Dopo un'approvazione della variazione di nome da parte della XV Circoscrizione, il Comune ha ratificato il cambio prendendo atto, oltre che della volontà dei cittadini, anche del fatto che il termine "Borgata" non corrispondeva più alla situazione dell'abitato.
Ma la questione non era destinata a concludersi lì, perché, felice dell'omaggio ricevuto da Roma e nello specifico dalla Magliana, la cittadina di Fulda poco più di 10 anni dopo, nel 1994, volle sdebitarsi istituendo Maglianastrasse.
Oltre a questa curiosa storia legata al nome, la strada ospita alcuni edifici più vecchi risalenti alle origini della "Borgata della Magliana" che dava il vecchio nome alla via, e ospita inoltre la sede dell'Ospedale Israelitico.

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Via Bartolomeo Pinelli

Via Pinelli San Saba

Via Bartolomeo Pinelli è una strada del Rione San Saba compresa tra Via Andrea Palladio e Via Carlo Maratta. 
Le origini della strada risalgono a quando nel 1911 si scelse di dare alle strade del nascente quartiere di case popolari di San Saba in via di realizzazione sul cosiddetto Piccolo Aventino i nomi di illustri artisti, architetti, pittori e scultori. 


Per questa strada, che si muove lungo uno dei costoni della collina su cui sorge il rione, venne scelto il nome di Bartolomeo Pinelli (Roma 1771-Roma 1835), noto pittore e incisore che ha raccontato attraverso le sue opere la Roma del XIX secolo.
Lungo la strada si affaccia il lotto III, realizzato nel 1909, costituito da edifici a due e tre piani leggermente più intensivi delle prime case unifamiliari costruite in Piazza Gian Lorenzo Bernini.

Via Giambattista Ramusio

Via Ramusio Prenestino

Via Giambattista Ramusio è una strada del Quartiere Prenestino-Labicano, che parte da Via di Acqua Bullicante e formalmente risulta "senza uscita", per quanto di fatto raggiunga Via Alfonso Antonini. Le origini della strada risalgono al 1935, quando vennero attribuiti i nomi delle vie intorno a Via dell'Acqua Bullicante e a quella che all'epoca era chiamata Borgata della Maranella, e questa, in linea con la toponomastica locale, venne dedicata al geografo Giambattista Ramusio (Treviso 1485 - Padova 1557).

Albergo Costanzi



L'Albergo Costanzi era un'importante struttura alberghiera, oggi non più esistente, situata in Via di San Nicola da Tolentino ad angolo con Vicolo Sterrato, nel Rione Trevi.
Fu l'imprenditore Domenico Costanzi a volere, nel 1864, la costruzione di un grande albergo lungo la strada che conduceva alla nuova Stazione Centrale di Roma Termini, inaugurata nel 1863. Da Piazza Barberini, per arrivare alla Stazione si doveva salire lungo Via di San Nicola da Tolentino e poi girare a destra in Via di Santa Susanna, per arrivare alla Mostra dell'Acqua Felice e in Piazza delle Terme.
L'albergo venne progettato dagli architetti Cremonesi e Martinelli in stile rinascimentale. 
La facciata si sviluppava su cinque piani, con sette finestre per piano. Il pianterreno e il piano ammezzato erano rivestiti a bugnato liscio, i due piani superiori erano decorati da lesene ioniche d'ordine gigante. Davanti all'edificio si apriva un giardino che si affacciava sul Vicolo Sterrato.

L'Albergo Costanzi nel 1866

Nel 1871 la ditta di officine meccaniche Stigler di Milano installò nell'albergo il primo ascensore adibito al trasporto di persone in Italia.
Nel 1875 durante il viaggio di Garibaldi a Roma, per depositare in Parlamento il progetto di deviazione del Tevere, l'eroe dei due mondi soggiornò nell’Albergo Costanzi.

Ambasciatori Inglesi all'Albergo Costanzi nel 1878

Nel 1886 Domenico Costanzi, probabilmente per avere il denaro necessario per la costruzione del Teatro Costanzi, vendette l'albergo alla Compagnia di Gesù che vi installò il Pontificio Collegio Germanico Ungarico. La cappella, fu costruita da Pio Piacentini nel 1888, lungo Vicolo del Falcone ad angolo con Vicolo delle Fiamme, e consacrata a San Giovanni Berchmans.

Il Collegio Germanico nel 1925

Nel 1939 l'edificio fu demolito nell'ambito dei lavori di apertura di Via Bissolati e venne ricostruito come Collegio Germanico Ungarico dall'architetto Ugo Giovannozzi, inaugurato nel 1944.

Via Formia

 
Casale Rocchi Via Formia

Via Formia è una strada del Quartiere Prenestino-Labicano compresa tra Via di Acqua Bullicante e Via Cori. L'origine della strada risale al 1929, anno in cui vennero assegnati i nomi di numerose strade a est di Via dell'Acqua Bullicante che vennero tutte dedicate a comuni del Lazio meridionale e della Campania settentrionale, molti dei quali fino al 1927 ricadevano nella disciolta provincia della Terra di Lavoro. Questa, nello specifico, venne dedicata alla città marittima di Formia, oggi in Provincia di Latina.
Prenestino Via Formia

La strada funge da collegamento tra la zona di Gordiani e quella di Maranella e Acqua Bullicante, presentandosi come una strada a bassa densità abitativa ed edilizia, dai connotati a tratti agresti, su cui si affacciano edifici storici, come il Casale Rocchi, e officine e laboratori come quello dell'azienda di marmi Bemar.
Marmi Via Formia


La strada fa parte della Zona Urbanistica Torpignattara e il suo CAP è 00177.

Casale Rocchi

Via Formia Casale Rocchi

Il Casale Rocchi si trova in Via Formia, nel Quartiere Prenestino-Labicano. Non va confuso con l'omonimo Casale Rocchi che dà il nome all'omonima strada del Quartiere Pietralata. Si tratta di una struttura di origine medievale che rappresenta uno dei tanti casali fortificati che caratterizzavano all'epoca l'Agro Romano e che nei secoli ha subito numerosi interventi e rifacimenti.
Oggi il suo carattere agreste è in parte mantenuto dalla posizione relativamente isolata in una strada a bassa densità di edifici come Via Formia.
 
Casale Rocchi Prenestino


 
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