Quartiere Aurelio


Il Quartiere Aurelio sorge lungo il tratto iniziale della Via Aurelia, dalla quale prende il nome. 
Quando Roma veniva fondata, quest'area era abitata dagli Etruschi, mentre nella Roma Repubblicana dovette subire molte bonifiche per evitare la malaria, adibendo la zona principalmente ad orti. Fu proprio nella Roma Repubblicana, nel 241 a.C., che con tutta probabilità il Console Aurelio Cotta tracciò la Via Aurelia, che collegava Roma inizialmente fino a Vada Volterrana, poi fu prolungata lungo tutta la costa Tirrenica e Ligure ed ulteriormente prolungata da Augusto, con l'apertura della Via Julia Augusta, fino ad Arelate, in Francia, ovvero l'odierna Arles. 
Nel periodo Imperiale, il primo tratto dell'Aurelia era caratterizzato dalla presenza di numerosi Horti: quelli di Vipsania Agrippina, madre di Caligola, che arrivavano fino al Tevere, ed all'interno dei quali Caligola fece costruire il suo circo, terminato da Nerone e noto per questo come Circo di Nerone, sull'area del quale sorgerà poi la Basilica di San Pietro, ma anche gli Horti Domitiae
Non è ben chiaro quali ragioni portarono l'Aurelia ad avere due diversi tracciati, l'Aurelia Vetus, oggi Via Aurelia Antica, e l'Aurelia Nova, oggi semplicemente Via Aurelia, la prima che parte dall'odierna Porta San Pancrazio, mentre la seconda dall'odierna Porta Cavalleggeri, e che si ricongiungono poco dopo l'attuale Piazza di Villa Carpegna. 
E' proprio sull'area dell'Aurelia Nova che, con il passare del tempo, si svilupparono sempre di più cave di argilla e fornaci, queste ultime che caratterizzeranno moltissimo la zona e che, ancora oggi, sono ricordate nella toponomastica locale, Via delle Fornaci, ad esempio.
Sempre in questa zona anche se dentro le Mura Leonine, Pio IV istituì una caserma dei Cavalleggeri, fatto che portò la vecchia Porta Leonina, da cui la Via Aurelia aveva inizio, a prendere il nome di Porta Cavalleggeri. Fu sempre in quest'area che nel 1552 l'Università dei Fornaciari fece costruire una Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, conosciuta anche con il nome di Sant'Angelo, che andò distrutta nel 1849 dai cannoni Francesi. Un'altra antica Chiesa della zona è Santa Maria alle Fornaci, il cui aspetto attuale è opera del 1720 dell'Architetto Filippo Raguzzini, ma le cui origini sono probabilmente del XV Secolo, centro Religioso principale di quel borghetto di fornaciari che sorgeva in quest'area prima della più moderna urbanizzazione. 
Lungo la Via Aurelia antica sorgevano varie ville, tra cui Villa Floridi e Villa Ferroni, oggi Abamelek, un'altra zona verde era la Pineta Sacchetti, con la splendida Villa Sacchetti, oggi non più esistente.
Le fornaci nella zona, che producevano mattoni, laterizi, embrici e campigiane, si svilupparono sempre di più, soprattutto a Valle Aurelia, zona che per questo era detta Valle dell'Inferno. L'ultima di queste fornaci, la Fornace Veschi, la cui struttura è ancora esistente, chiuse nel 1960. 

Il Quartiere nel 1930

Tra il 1920 e il 1930 iniziò a svilupparsi il primo nucleo urbanistico del vero e proprio quartiere, nato per mettere ordine al disordinato Borghetto dei Fornaciari, e portò alla nascita intorno a Porta Cavalleggeri dei primi edifici. In questo periodo nacque anche quel pregevole agglomerato urbano che è Monte del Gallo.
Molti dei fornaciai che lavoravano a Valle Aurelia vivevano nella zona, ma altrettanti risiedevano nelle case del vicino Quartiere Trionfale. Costituivano un blocco sociale a sé, che favorì il radicamento, ai tempi dell'avvento del Fascismo, degli Arditi del Popolo al proprio interno.

Via Aurelia in una vecchia foto

Ai primi del Novecento lungo la Via Aurelia furono costruite importanti ville, come Villa Pacelli e il Villino Tabacchi di Brasini.
Inoltre sorsero importanti edifici religiosi come l'Istituto Cottolengo, L'IDI e l'Ospedale San Carlo di Nancy.
Tra il 1938 ed il 1942 fu scavata la Galleria Principe Amedeo, che collegherà l'area al Lungotevere e porterà all'apertura di Via Gregorio VII, principale arteria della zona intorno alla quale, negli anni Cinquanta, nascerà il nuovo Quartiere Aurelio. Da quel momento il quartiere avrà un notevole sviluppo urbanistico proprio lungo questa arteria.
Per le Olimpiadi del 1960 fu attraversato dalla Via Olimpica, comprendente le attuali Vie Leone XIII e Anastasio II.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel Maggio 1944, nel Quartiere ebbe luogo un rastrellamento.

Il Quartiere in una mappa del 1950

Oggi l'Aurelio è un quartiere principalmente residenziale, in cui sono presenti anche, soprattutto per la vicinanza con il Vaticano, numerosi istituzioni Religiose.

Borghetti:

Chiese:
Sant'Ambrogio
San Giuseppe Cottolengo
San Gregorio VII
San Leone
Cappella dell'Ospizio Santa Margherita di Savoia
Santa Maria della Provvidenza
Santa Maria delle Grazie alle Fornaci
Santa Maria del Riposo
Santa Maria della Visitazione all'Aurelio
Santa Maria Immacolata di Lourdes
Santa Maria Mediatrice
San Pio V
Santi Protomartiri Romani
Santa Sofia






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