Statua di San Carlo Borromeo


La statua di San Carlo Borromeo si trova in Piazza Augusto Imperatore, nel Rione Campo Marzio, in prossimità dell'abside della Chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso e posta in pendant con l'altra statua monumentale raffigurante Sant'Ambrogio.
Quando durante il Fascismo, a partire dal 1936 vennero attuati gli sventramenti della zona dell'Augusteo e fu quindi realizzata la nuova Piazza Augusto Imperatore, venne a crearsi uno spazio simile ad un sagrato in prossimità dell'abside della Chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso.
Le statue, volute dall'Arciconfraternita dei Lombardi a Roma, furono in un primo momento progettate in bronzo e affidate ad Arturo Dazzi il Sant'Ambrogio e ad Attilio Selva il San Carlo Borromeo.
I Santi scelti furono quelli cui è dedicata la Chiesa e sono tra i più noti e venerati Santi legati alla Lombardia.
San Carlo Borromeo (Arona 1538 - Milano 1584) fu Arcivescovo di Milano e Cardinale, nipote di Papa Pio IV Medici (1559-1565), che nel 1560 lo creò Cardinale. Nel 1610 Papa Paolo V Borghese (1605-1621) lo Canonizzò. San Carlo Borromeo fu uno dei simboli del movimento della Controriforma che si sviluppò in quegli anni.
I piedistalli delle due statue, tuttavia, rimasero per lungo tempo vuoti.
Nel 1941 gli artisti delle statue erano al lavoro, ma i lavori proseguirono probabilmente a rilento. Nel 1943, infatti, Giuseppe Trezzi, vicepresidente della Reale Accademia d'Italia, dovette sollecitare Attilio Selva nel terminare la scultura.
Quando nel 1943 le statue erano ormai prossime al termine e alla collocazione, l'Italia sprofondò nel caos della Guerra di Liberazione, e il lavoro di Dazzi e Selva fu inevitabilmente bloccato.
Nel 1947, le statue - alte circa 5 metri - vennero finalmente collocate.
Quando furono inaugurate, la critica scrisse riguardo le statue, manifestando con toni diversi il ritorno delle statue monumentali, molto usate durante il Fascismo che era da poco definitivamente caduto. Michele Biancale sul Momento del 21 Settembre accolse contento il fatto che le due statue avevano messo da parte il fine celebrativo e politico delle grandi statue all'aperto in favore di una "placida e perenne Santità", mentre Toti Scialoja, nel numero della rivista Immagine del Settembre-Ottobre 1947, li considerò "due massicci fantasmi di un'urbanistica gerarchica e monumentale evocati dal Littorio, pantagruelico scalpello degli accademici (milanesi per l'occasione) Dazzi e Selva".
A San Carlo Borromeo è dedicata un'importante statua colossale nella città dove nacque, Arona, in provincia di Novara, nota con il nome di San Carlone. La statua fu realizzata nel 1698 sul Sacro Monte di Arona e compreso il piedistallo è alta 35,10 metri.

La statua colossale di San Carlo Borromeo ad Arona, in provincia di Novara

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